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Sinistra Varesina Partiti politici
   

 
   


Sinistra Varesina
parteciperà alle primarie delle idee organizzata in tutta Italia dall’Associazione per la Sinistra.
Saremo con un banchetto sabato 28 marzo in piazza Monte Grappa (VA) dalle 15.00 alle 19.00
per sottoporre al confronto con i cittadini e le cittadine 7 nostre idee:

  1. OCCUPAZIONE - congelare i licenziamenti in tutte le aziende private che usufruiscono di un sostegno pubblico, rinnovare i contratti ai lavoratori precari nelle amministrazioni pubbliche, sostenendo economicamente questa scelta con il blocco a 250.000 euro degli stipendi dei manager pubblici ( e delle aziende che ricevono finanziamenti pubblici).

  2. SVILUPPO – al posto di costose opere faraoniche, come il ponte sullo Stretto di Messina, 10.000 piccole opere utili diffuse nei territori, per mettere in sicurezza le scuole, combattere il dissesto idrogeologico, rinnovare il trasporto pubblico. Così da creare lavoro localmente, favorendo artigiani e piccole aziende, anziché le solite grandi lobby.

  3. ENERGIA – favorire il risparmio energetico e la produzione di energia pulita e rinnovabile, in alternativa al rischioso e costosissimo ritorno al nucleare.

  4. DIRITTI – riaffermare il principio di laicità, il diritto a scegliere quale relazione costruire con il proprio partner, riconoscere i diritti degli omosessuali, redigere una legge sul testamento biologico che permetta di scegliere sulla fine della vita.

  5. SICUREZZA – uscire dalla paura costruita ad arte e affermare la sicurezza della solidarietà, dei diritti, della giustizia e della legalità.

  6. SCUOLA -  investire nella qualità della scuola pubblica, per assicurare ad ognuno di ricevere un’istruzione di alto livello, qualunque sia il reddito della famiglia.

  7. EUROPA – molte leggi italiane recepiscono direttive europee: quanto si decide in Europa ha dunque un effetto sulla vita di tutti noi. Serve allora un processo di democratizzazione delle istituzioni europee, rafforzando il  ruolo del Parlamento Europeo, la definizione di una politica fortemente sociale e una decisa propensione alla pace.

Non ci limiteremo però a indicare le nostre proposte. Chiederemo ai cittadini, attraverso un agile questionario, di valutare le nostre idee e di darci le loro. Diremo cosa la sinistra afferma, ma soprattutto ascolteremo cosa uomini e donne pensano debbano essere le priorità della politica e le priorità per un nuovo soggetto politico di sinistra.
Con uno sguardo alla città, chiederemo inoltre di proporre idee per Varese, giacché anche localmente intendiamo utilizzare il medesimo percorso partecipativo.

................................................................................................................................................................................................................Un cordiale saluto
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    ...........................................................................................................................................................................................................  Calogero RINALDO

 
   


Crisi economica in provincia di Varese e in Lombardia

Busto Arsizio, Villa Tovaglieri – Via Volta, 11
Venerdì 20 marzo 2009 ore 21.00

Interventi di:
Franco STASI
(Segretario Generale CGIL-Varese)
Marco CIPRIANO (consigliere reg.le Sinistra Democratica)

Dibattito – Conclusioni:
Mario AGOSTINELLI
(Capo gruppo PRC Regione Lombardia)
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Sinistra Varesina organizza il 16 marzo
presso la Cooperativa di Viale Belforte 165 a Varese  alle ore 21.00

un incontro sul tema:
assemblea costituente
(la sinistra che vogliamo, se non adesso quando…)

 

 
 
 
 

----- Original Message -----
From: Rinaldo Calogero
Sent: Wednesday, March 04, 2009 11:25 AM
Subject: Tornare al nucleare? Scelta arretrata e pericolosa!

con preghiera di pubblicazione si trasmette in allegato il comunicato stampa di Sinistra Varesina sull’ipotesi di ritorno al nucleare in Italia.
Cordialmente p. Sinistra Varesina  Calogero RINALDO

 


Occorre porsi alcune domande per dire se si possa o meno essere d’accordo con il proclamato intento governativo di ritorno al nucleare.
Parlare oggi  di nucleare significa parlare di una fonte energetica che non ha ancora risolto i problemi di sicurezza legati alla gestione delle centrali nucleari, alla chiusura del ciclo produttivo e allo smaltimento delle scorie: tre voci che hanno costi vertiginosi.
Lo scorso anno è stato caratterizzato da una grande  quantità di incidenti nucleari, nella vicina Francia se ne verificano una media di 100 l’anno, e sebbene protette dalla barriera alpina , le nostre regioni confinanti con le centrali d’oltralpe  subirebbero ugualmente il fall-out di un'eventuale nube di particelle radioattive liberata nel caso di un incidente. Le province italiane più direttamente interessate sono quelle di: Cuneo, Torino, Aosta, Varese, Sondrio, Bolzano, Udine e Trieste.
Berlusconi durante la conferenza stampa di presentazione dell’accordo con la Francia sul ritorno al nucleare in Italia si è ben guardato da dire dove verranno individuati i siti e dove verranno smaltite le scorie prodotte dalle nostre centrali  (visto che dobbiamo ANCORA smaltire le scorie delle nostre centrali di 30 anni fa!!)
Il nucleare attuale, oltre a porre problemi ambientali, è una fonte energetica molto costosa, infatti in Occidente non si costruiscono più centrali nucleari.
La Germania ha già annunciato la chiusura dei suoi impianti nucleari nel 2020 e la Spagna farà altrettanto nel 2014. Mentre noi rischiamo di fare in ritardo una scelta arretrata, trascurando risorse enormi, inutilizzate, come il risparmio energetico e le fonti rinnovabili.
"Avremo quattro nuove centrali nucleari" ha annunciato il primo ministro Berlusconi dopo la firma dell’accordo con il premier francese Sarkozy,  nessuno però fa caso al fatto che le avremo forse fra quindici anni, che quando nasceranno saranno già vecchie o morte perché useranno tecnologie di terza generazione mentre in tutto il mondo si sta già parlando della quarta generazione (dove si vuole tornare al nucleare lo si fà utilizzando il torio, meno inquinante  e presente in abbondanza sulla terra). Ammesso e non concesso che queste centrali nascano, ci daranno un'energia costosissima e assolutamente fuori mercato e alla fine coprirebbero il 7% del nostro fabbisogno energetico. Con 440 centrali in  tutto il mondo,  il nucleare copre solo il 6% dei consumi di energia mondiali. 
Va ribadito che il nucleare non risolve il problema energetico ne quello dei cambiamenti climatici.
La strada oggi percorribile deve puntare sul risparmio energetico, sulla ricerca, sull’innovazione tecnologica e sulle fonti rinnovabili. In Italia siamo molto arretrati: abbiamo un decimo dell’energia eolica della Germania ed abbiamo molta meno produzione di energia solare della Spagna, dove le fonti rinnovabili hanno prodotto più energia delle centrali nucleari.
Assai più efficace e molto più sicura è la ricetta europea: puntando su efficienza energetica e fonti rinnovabili, si potrebbe dimezzare la bolletta energetica entro 2020.

  p. Sinistra Varesina
Calogero RINALDO


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----- Original Message -----
From: Rinaldo Calogero
Sent: Wednesday, March 04, 2009 10:56 AM
Subject: mozione nucleare gruppo consiliare "La Sinistra"

Salve, con preghiera di diffusione si trasmette in allegato la mozione sul nucleare presentata da
Angelo Zappoli in consiglio comunale di Varese dal gruppo consiliare “La Sinistra”
cordialmente p. Sinistra Varesina Calogero RINALDO

CONSIGLIO COMUNALEGruppo Consiliare
LA SINISTRA

 

......................................................................................MOZIONE

Premesso che
- il nostro Paese è in forte ritardo rispetto agli obiettivi del protocollo di Kyoto,
- la UE ha scelto di svolgere un ruolo da protagonista, fissando degli ulteriori obiettivi al 2020 (il cd “20-20-20”): ridurre almeno del 20% le emissioni di CO2, arrivare a uno sviluppo delle rinnovabili tale da garantire il 20% dei consumi, migliorare del 20% l’efficienza energetica
- l’Italia paga una bolletta energetica molto cara e dipende quasi esclusivamente dalle importazioni di fonti di energia.

informato che il governo italiano avrebbe deciso di ricorrere al nucleare per produrre il 25% dell’energia elettrica e che questa decisione inevitabilmente drenerebbe attenzioni e risorse destinate alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica, abbandonando di fatto quelle soluzioni che si sono dimostrate realmente praticabili per ridurre efficacemente e in tempi brevi le emissioni di CO2

considerato che il nucleare è fonte energetica più costosa di altre e che non hanno trovato efficace soluzione problemi come lo smaltimento delle scorie o la contaminazione durante il funzionamento e che, in caso di incidenti, i rischi connessi sarebbero gravissimi e devastanti

Il Consiglio Comunale

-        dichiara “denuclearizzato” il territorio comunale,
-        chiede al Governo di mutare l’orientamento favorevole espresso nei confronti del nucleare e di impegnarsi per un modello energetico moderno, pulito e sicuro, senza nucleare, ma basato su innovazione, miglioramento dell’efficienza, sviluppo delle rinnovabili.
-        impegna il Presidente del Consiglio Comunale a trasmettere la presente mozione al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Presidenti di Camera dei Deputati e Senato
-        impegna la Giunta a far collocare agli ingressi della città appositi cartelli recanti la dicitura “Comune denuclarizzato”

 

Varese,   02/03/09                                                                 A. Zappoli     
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----- Original Message -----
Sent: Wednesday, February 25, 2009 1:42 PM
Subject: I: i lunedì della sinistr
 


Sinistra Varesina organizza il 2 marzo
presso la Cooperativa
di Viale Belforte 165 a Varese  alle ore 21.00
un incontro
sul tema:
sicurezza e dintorni:  “il ministro della paura esiste davvero”

VEDI:   Testamento biologico:  Sì alla vita, no alla tortura di stato

             Aderiamo alla campagna della CGIL  Contro il Razzismo: "Stesso sangue. Stessi diritti"                      

............ Se è un pericolo essere donna

............ PD: una Walterloo che viene da lontano

 
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La Costituzione russa
di Moro e De Gasperi

Nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio ha affermato che la Costituzione è “una legge fatta molti anni fa sotto l’influenza della fine di una dittatura e con la presenza di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come a un modello”. L’affermazione di Berlusconi non è affatto nuova. L’11 aprile del 2003 Berlusconi affermava: “Mi sono più volte anche pubblicamente lamentato del fatto che la nostra legge fondamentale dà alle imprese poco spazio”. E ancora: “La formulazione dell’articolo 41 e seguenti risente delle implicazioni sovietiche che fanno riferimento alla cultura e alla costituzione sovietica da parte dei padri che hanno scritto la Costituzione”.

Ecco il testo dell’art. 41: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con la utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”. Sotto il precedente governo Berlusconi furono approvati vari cambiamenti alla Costituzione. Essi furono clamorosamente bocciati col referendum del 25/26 giugno 2006: votanti 52.3%, sì 38.7%, no 61.3%. Il 27 dicembre 2008, a proposito di giustizia e federalismo, Berlusconi aveva ribadito la volontà di cambiare la Carta. Oggi c’è l’attacco alle garanzie costituzionali che limitano la possibilità di emanare decreti legge solo ai “casi straordinari di necessità e urgenza” (art. 77). Tali garanzie sono una barriera a qualsiasi tentativo di qualsiasi governo di imporre qualsiasi legge con l’approvazione del parlamento “a posteriori”. Ma la Costituzione è del 1948, “molti anni fa”. Quella americana entrò in vigore nel 1788 e nessuno si sognerebbe di dire che è “vecchia”. La Costituzione italiana fu scritta e approvata da una Assemblea Costituente in cui c’erano comunisti, socialisti, democristiani, liberali, repubblicani. Da Togliatti a Nenni a Einaudi a De Gasperi a Benedetto Croce ad Aldo Moro.

Personalità davanti a cui molte di quelle attuali, con rispetto parlando, fanno ridere (o piangere).

Rimangono due fatti. Primo: la funzione di garanzia del Presidente della Repubblica è ineliminabile. Secondo: la volontà popolare espressa tre anni fa vieta qualsiasi stravolgimento della Costituzione.

Un cordiale saluto

Calogero RINALDO

 


 
 
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